Archivio dell'autore: Grazia Secci

Fioriture spettacolari

Botanicamente parlando i mesi più colorati di solito sono aprile e maggio, questo 2019 abbiamo visto un giugno gettare nei campi grandi macchie di colori, i più sgargianti. Già nei mesi precedenti i Crisantemi gialli, Glebionis coronaria e segetum, Leucanthemum myconis, il Fiordaliso romano, Centaurea napifolia, tappezzavano campi e siepi di giallo e fuxia.

 

Il Fiordaliso romano  quest’anno ha formato fitte siepi lungo le strade di campagna, e la sua fioritura ha avuto momenti spettacolari per la sua bellezza.

 

 

 

 

La Viperina azzurra, Echium vulgare o plantagineum, era così abbondante da formare larghe chiazze azzurre. Il fiore dell’Echium dal colore indefinito, difficilmente riproducibile con una foto dove il colore non è mai fedele alla realtà. Questo 2019 ha regalato molti fenomeni di “fasciazione” dell’Echium, (ingrossamento del fusto dovuto a vari fattori tra cuitra cui una infezione batterica)

 

 

La Carota selvatica, Daucus carota, benché di colore bianco, spesso allo schiudersi il suo fiore è rosa. Ogni campo incolto e i margini delle strade di campagna ne sono traboccanti. È una pianta trasformista per i suoi aspetti, i più svariati. A Siliqua si chiama Pistianca. Una volta, quando ogni cosa diventava utile nelle mani dell’uomo, veniva utilizzata (previo trattamento dopo il quale era resa duttile) per legare i tralci delle viti.

 

Arriva quindi l’Iperico, Hypericum perforatum, prima timidamente, un ciuffo qua, uno là, poi le macchie del suo giallo inconfondibile si allargano negli incolti, fra le vigne, i margini delle strade di campagna. Benchè abbia perso molto della sua importanza “magica” che aveva in passato, oggi è molto ricercato per fare l’Olio d’Iperico.

Intanto sono fioriti i primi mazzetti di Biondella, Centaurium erythraea, che piano piano hanno occupato tutti gli spazi vuoti fra i cespugli di Cisto e Lentisco, I suoi fiorellini color fuxia chiaro sono così fitti che paiono messi lì per una “infiorata”. Biondella o Erba china a Siliqua si chiama Brundajola. Fino a qualche decennio fa veniva raccolta per portarla al farmacista che ripagava con un compenso. Era il chinino di una volta, calmava la febbre ma non eliminava la causa della malattia essendo un batteriostatico e non un battericida.

Ultimo in questa lista ma non ultimo per imponenza e bellezza dei suoi fiori gialli dal cuore arancio, il Verbasco, Verbascum sinuatum, in sardo Cadumbu. Un mare di alti steli ricoperti di fiori giallo vivo ricopre vaste zone. Un tempo, quando tutto aveva uno specifico utilizzo con gli steli di questa pianta si facevano “is cerdas de carru”, sponde mobili che si aggiungevano al carro per contenere più covoni o più paglia.

 

 

Grazia Secci

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L’orto

L’orto

“L’oltu”

Per lungo tempo è stato il luogo dove spesso sognavo di trovarmi, e di tanto in tanto, mi succede ancora.

Non ho vissuto per molto tempo a Tempio, solo qualche anno della mia infanzia e per brevi periodi durante le vacanze scolastiche, ma il ricordo di quegli anni e di quei luoghi, è così profondamente impresso nella mia mente, da essere dopo il ricordo dei miei cari, l’oggetto dei miei ricordi più ricorrente. Continua a leggere

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La pozza delle ninfee (Su garrop’e i lillus)

Nimphaea alba 044

La pozza delle ninfee

(Su garrop’e i lillus)

Aveva fatto la casa nel nuovo rione di S. Giuseppe a Siliqua, dove si iniziava a costruire, nel 1954. Fu fra i primi. Da circa due anni era sposato con una ragazza di un paese vicino, e avevano due bimbi. Era una bella sensazione vivere nella propria casa, anche se al mattino dovevano lavarsi nel cortile, in una bacinella, e alla sera dovevano accendere le candele di cera per illuminare le due stanze. Nel giro di poco tempo, una dozzina di famiglie abitava già nelle nuove case, anche se non c’era alcuna struttura, né strade, né luce , né acqua. Avevano fatto sacrifici e faticato, e molti l’avevano costruita con le proprie mani, dopo aver preparato i mattoni crudi (lardiri) con la terra del proprio cortile. Continua a leggere

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Sere d’estate a Guturu arrujas

Sere d’estate a Guturu arrujas

Gutturu arrujas (15)In quegli anni, mio padre, lavorava lungo linea, come capo squadra nelle F. M. S. In un primo momento ci assegnarono la cantoniera di Campanasissa, dove c’era l’unica stazione intermedia tra Siliqua e S. Giovanni Suergiu, ma poi andammo a Gutturu arrujas .
In famiglia eravamo cinque figli più i genitori, ma nella cantoniera abitavamo in quattro, mamma, babbo, mia sorellina ed io, poiché i nostri fratelli maggiori erano sposati,
Degli anni trascorsi a Gutturu arrujas ho ricordi bellissimi, ma ciò che ricordo più volentieri sono le sere d’estate. Continua a leggere

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Lungo linea

Copia di Cavolina 093 Questa è una storia da raccontare seduti attorno a un bel camino acceso. Noi oggi, la raccontiamo così, socchiudendo solo un po’ gli occhi, per ricreare l’atmosfera d’allora. 

Allora, era il 1930, la loro famiglia, i genitori e gli ultimi cinque figli, abitavano nella cantoniera di “Gutturu arrujas”. Tutte le cantoniere delle “F. M. S.”, lungo la linea ferroviaria che da Siliqua portava a Calasetta, con diramazione a S. Giovanni Suergiu per Iglesias, erano abitate da “Cantonieri”, con le loro famiglie. Continua a leggere

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Benvenuti

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Benvenuti nel sito di Grazia Secci. Troverete una galleria  d’immagini, della Flora Sarda, principalmente del territorio di Siliqua (Sardegna sud-occidentale), e del Territorio costiero del Sulcis, immagini di piante, fiori, frutti, semi. Una sezione è dedicata ai racconti ispirati alle testimonianze di persone del luogo.

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Il Fico d’India

Opuntia ficus-indica z 3 (2)

L’avevamo quasi dimenticato il vecchio,”intoccabile”, sorprendente Fico d’India.

OPUNTIA FICUS-INDICA

L’avevamo quasi dimenticato il vecchio,”intoccabile”, sorprendente Fico d’India.
Tanto vecchio non è, considerando che è arrivato da noi solo “500” anni fa. A mani nude intoccabile sempre, per via delle sue minuscole spine uncinate. Sorprendente, per le nuove evidenze mediche, a conferma delle già conosciute proprietà. Continua a leggere

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Sa pertudeddh’e su tasuru- Il canale dell’Alaterno

Pancratium illyricum (1)

SA PERTUDEDDH’E SU TASURU – IL CANALE DELL’ALATERNO

La vista che avevo davanti a me era incredibile, un susseguirsi di gigli fioriti fin su in cima…

Il rumore della pioggia, stamane, mi ha svegliato con tale dolcezza, che non ho provato alcun senso di disappunto pensando che neanche oggi saremmo andati in giro, nei siti dove penso di trovare alcune piante fiorite da fotografare. Continua a leggere

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Primi passi fra le erbe di…Siliqua

…era come se attorno a me fosse piovuto…

I motivi che mi hanno spinta ad iniziare quest’avventura sono tanti, così come sono tanti i progetti che si sono avvicendati, sostituendosi l’un l’altro man mano che il lavoro cresceva. Uno di questi motivi, è il mio interesse per l’ambiente che ci circonda e ci permette una vita sana, il mio sempre rinnovato stupore davanti agli incredibili colori che, nell’avvicendarsi delle stagioni mutano la natura, davanti alla forma di una foglia, al colore di un fiore, alla magia di un soffione, che da sfera perfetta si divide in cento o mille semi con piumino, che volano in direzioni diverse a trovare nuova dimora per una prossima fioritura. Continua a leggere

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